
Il primo dentino da latte non si scorda mai
Ciao a tutti! Sono stati giorni terribili. Ci avevano parlato di quanto fosse doloroso per i bimbi mettere il primo dentino, ma non immaginavamo fosse così uno strazio per lei e per noi, vedendola così soffrire.
Ma andiamo con ordine.
Era una notte buia e tempestosa (giuro, in settimana ha piovuto) quando, proprio nel momento del sonno più profondo, Isabella è scoppiata a piangere.
Veronica ed io ci siamo subito svegliati, certi che si trattasse del classico ciuccio sparato in orbita da Isabella mentre dorme e che quindi le aveva interrotto il sonno.
Ormai esperta nel ritrovamento del ciuccio, Veronica, senza nemmeno accendere la luce, ha recuperato il Salvavita e lo ha rimesso nella bocca di Isabella, facendola così riaddormentare.
La pace e la tranquillità in un attimo furono ristabilite in casa nostra e noi abbiamo potuto quindi tornare a dormire. Ma per poco perché un altro strillo ci ha svegliati. Stessa scena. Stesso ciuccio perso e stessa nanna ritrovata. Ma un altro e poi un altro e un altro strillo ancora seguito da un pianto disperato ci hanno svegliati.
Un dubbio nasce nella nostra testa …
Ci siamo guardati in faccia e, timorosi e preoccupati, abbiamo intuito subito di che cosa si trattasse: il primo dentino di Isabella.
Non sapevo che cosa fare con lei che piangeva disperata, Luce che ha cominciato a rincorrersi la coda e Veronica che la stringeva forte, cercando di lenire con il suo amore il dolore di nostra figlia.
Poi, così dal nulla, l’idea: metto su un caffè. Ho pensato che se notte insonne doveva essere almeno così avremmo avuto le energie necessarie che solo la caffeina sa dare.
E così tra un pianto, una coccola, una coda rincorsa e migliaia di tazze di caffè l’alba arrivò e insieme a lei il primo dentino di Isabella. Uno splendido dente da latte lungo un lenticchia e alto meno di un millimetro.
Mai visto un dentino così bello …
Siamo rimasti ad ammirarlo per più di un quarto d’ora come se fosse il tesoro più prezioso, la gemma più rara al mondo. Naturalmente tenendo spalancata la boccuccia di Isabella che, stanca e stremata dalla notte appena trascorsa, si era addormentata nel suo lettino.

Beh, in realtà non è accaduto nulla di quello che vi ho appena raccontato. Mi sono divertito a romanzarla un po’.
Isabella non si è mai lamentata del dolore, Luce non si è mai rincorsa la coda e io non ho mai fatto mille caffettiere per rimanere svegli. Pioveva questo sì, ma non era notte bensì giorno e il suo primo dentino è apparso magicamente dopo un paio di giorni di cacca con il forte odore di acido.
Talvolta ci si prepara al peggio quando invece la vita ha ben altri piani per noi.
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Per oggi è tutto. A presto!

La pappa serale e il sonno ritrovato

Nella notte insonne un ultimo valzer e via!
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